“Un anno per l’inclusione: dalle esperienze…nuove idee” parte I

cooperazioneIl  6 giugno 2016 presso l’I.I.S “U. Pomilio” di Chieti si è svolto il seminario regionale sull’Inclusione. Nella mattinata ci sono stati gli interventi  dei relatori mentre nel pomeriggio è stato dato spazio alle esperienze di Buone Prassi da parte delle scuole capofila delle  reti “Inclusione 2014”.

La mattinata è cominciata con i saluti del dirigente tecnico Maria Cristina De Nicola che si è soffermata sul concetto di Universal design for learning noto anche come Progettazione Universale per l’Apprendimento: la necessità per ogni scuola di costruire un frame per progettare flessibile e accessibile; dal punto di vista metodologico e didattico quando si costruisce una progettazione universale non bisogna perdere di vista il clima e la gestione della classe; le strategie cognitive e metacognitive e l’educazione socio-emozionale e sociale. Se si tiene conto di tutto questo, a beneficiarne non saranno solo ed esclusivamente gli alunni con BES, ma tutti gli allievi.

E’ stata poi la volta del D.S. dell’IIS “U.Pomilio”, Anna Maria Giusti che ha mostrato alla platea il video premiato al Concorso  “#sfidAutismo” del Miur, 2016.

Con Carlo Frascari e Daniela Massarotto, Dirigenti CTS Pescara si è  ripercorsa la storia di queste strutture, nate nel 2005 per supportare le nuove tecnologie e disabilità e diventate, con il DM 2012 prima e con la L.107, comma 181 lettera C poi, organizzazioni centrali per tutto ciò che concerne l’inclusione. I CTS offrono informazione e formazione; consulenza; gestione degli ausilii, attività di ricerca e sperimentazione. Ogni provincia ha un CTS, quello di Pescara, presso l’Istituto Di Marzio – Michetti, è il capofila della rete CTS Abruzzo.

Il D S. e Formatore Ettore D’Orazio ha relazionato sui corsi per “Docente di sostegno referente e coordinatore per l’inclusione”soffermandosi sul ruolo e i compiti del Docente di sostegno referente e coordinatore per l’inclusione. È una figura che collabora a stretto contatto con il Dirigente Scolastico; richiamando le linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità del 2009, il relatore ha sottolineato come il D.S. sia il primo testimone dell’Inclusione, ha il compito, il dovere della leadership educativa in ottica inclusiva, in quanto l’inclusione è un valore fondativo del sistema scolastico italiano.  Il referente per l’Inclusione è una figura di staff che ha il compito di garantire che le previsioni normative possano trovare riscontro nelle pratiche quotidiane; il profilo del referente è, dunque, composto di due aspetti culturale – la cultura dell’inclusione – e organizzativo ed incide su cinque aree di riferimento:

  • Coordinamento pedagogico e didattico (documentazione, stesura PAI, PDP, PEI, analisi momenti chiave, individuazione alunni con Bes)
  • Gestione dinamiche relazionali e comunicative complesse
  • Supporto alla programmazione didattica e alla relativa formazione in servizio per quanto concerne quest’ultimo aspetto la formazione deve essere di 2°livello, collegata agli obiettivi di miglioramento e personalizzata.
  • Ottimizzazione delle risorse
  • Facilitazione dei rapporti con le famiglie e i diversi soggetti della comunità educante

Per completare il discorso, Ettore D’Orazio ha indicato due priorità

  • Favorire il più possibile lo sviluppo di una comunità di pratica che documenti le buone prassi sia attraverso una piattaforma online sia con workshop.
  • Il curricolo inclusivo insieme alla formazione dei docenti curricolari siano le chiavi di volta di ogni istituzione scolastica

 

La prof.ssa Ivana Carraro ha rendicontato sugli esiti monitoraggio PAI: in Abruzzo le scuole statali hanno tutte compilato e inviato il documento e un buon successo si è ottenuto anche con le scuole paritarie, che rispetto agli inizi, hanno raggiunto il 33% del totale. Dall’analisi condotta dall’Ufficio Scolastico Regionale appare chiare che la scuola sopperisce alle altre istituzioni in termini di accoglienza; i rapporti con il territorio ci sono, esistono alleanze, ma con il settore sociosanitario i problemi permangono (basti pensare al non uso dell’ICF da parte di molte ASL); appare positivo il rapporto con il volontariato; le scuole conoscono i CTS e li usano per attività classiche di consultazione e diffusione formativa; le tematiche che risultano prevalenti nei piani di formazione sono:

Strategie didattiche inclusive 79,2%

Didattica speciale 76%

Temi legati alla psicopatologia 69,8 %

Didattica dell’Italiano L2 43,5%

Le tematiche che vengono solo nominate riguardano :

bullismo

dinamiche di gruppo

progetto di vita

valutazione in rapporto agli alunni con BES

apporto delle nuove tecnologie

apporto della musica

Per concludere: le scuole si percepiscono in modo positivo, c’è poca ottica critica, specialmente se si mettono a confronto i dati del PAI con quelli del RAV.

 

A chiudere i lavori della mattinata sono state Ornella Contestabile e Sabrina Torti che hanno illustrato un modello di PDP per le scuole abruzzesi; il modello elaborato dalla commissione di cui facevano parte le relatrici ricalca sotto certi aspetti quello dell’Usr Piemonte; la commissione si è avvalsa anche della consulenza scientifica di Viviana Rossi e di Barbara Urdanch; al più presto sarà visionabile sul sito dell’Ufficio Scolastico.

 

Gli atti del seminario saranno consultabili sul sito dell’Ufficio scolastico regionale.

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