“Un anno per l’inclusione: dalle esperienze…nuove idee” parte II

cooperazioneIl seminario regionale è proseguito nel pomeriggio con la rassegna di buone pratiche inclusive da parte di alcune scuole capofila delle reti “Inclusione 2014”:

 

  • C. di Alba Adriatica presentazione del lavoro di ricerca-azione “Le mappe mentali per una didattica inclusiva”- responsabile del corso dott. Francesca Marconi Sciarroni.

Formazione : quattro incontri nei quali si è approfondita la conoscenza e l’uso delle mappe la differenza con le mappe concettuali e gli schemi, l’uso di software per la loro costruzione

Implementazione:  scelta delle classi campione con cui lavorare e realizzazione del prodotto finale

Condivisione con altri colleghi e disseminazione in altre classi

http://www.icalbaadriatica.it/index.php/ultime-notizie/185-le-mappe-mentali-per-una-didattica-inclusiva

 

  • D. “Amiternum” L’Aquila presentazione del lavoro di ricerca-azione “Alto, Altissimo Potenziale Cognitivo e alunni con BES”.  Il lavoro è partito dal presupposto che anche un bambino  ad alto potenziale può essere un alunno con BES (la letteratura parla di gifted children, cioè di quei bambini che sono plusdotati, hanno un alto potenziale fino ad essere dei veri e propri talenti, ma che al contempo  non hanno un benessere psicologico; sono eccitabili, possono essere iperattivi e le bambine più dei maschietti già nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia tendono a mimetizzarsi).

Formazione:  i docenti-sperimentatori si sono formati sulla tematica in oggetto, coadiuvati dagli esperti dell’Istituto di Ortofonologia (IDO) di Roma.

Procedure e documentazione: I docenti hanno poi operato in modo da fare un primo screening sulla popolazione scolastica; successivamente (previa autorizzazione dei genitori) uno psicologo ha somministrato, durante le ore curricolari, i test; i genitori, se è il caso, potranno proseguire in modo autonomo per ottenere la Certificazione di Plusdotazione.

È necessario per questi bambini stilare un PDP per attuare il più possibile strategie condivise, l’aiuto di un esperto in questo caso è fondamentale. La segnalazione, a differenza degli altri alunni con Bes, può pervenire anche da un unico docente.

REGIONE DEL VENETO LINEE GUIDA PER GIFTED CHILDREN a  supporto  del  sistema  scolastico  per  i gifted  children  e  per  i  ragazzi/ragazze  con buon  potenziale  cognitivo  –  Potenziare  il potenziale nel sistema scolastico

Artt. 117 e 118 della costituzione – L.R. 30/01/1990, n. 10.

Il progetto è ovviamente trasferibile in ogni realtà scolastica .

 

  • IIS “U.POMILIO” Chieti Scalo unica scuola superiore a presentare un’esperienza di Inclusione dal titolo “Crearte riciclare con stile

 

  • C. “Masci” Francavilla a Mare “Ambienti di Apprendimento Inclusivi” rivolto a docenti sperimentatori appartenenti a tutti gli ordini di scuola e prevalentemente curricolari.

 

Formazione teorica incentrata sulle innovazioni per favorire l’inclusione (metodi attivi, organizzazione di spazi flessibili, aula a isola oppure senz’aula, WA);

Azione  partendo dalle riflessioni teoriche, si è sperimentata l’introduzione degli elementi di innovazione; i docenti, coordinati da un esperto esterno, si sono riuniti periodicamente documentando  le buone prassi che contengano elementi di trasferibilità;

Socializzazione  attraverso piattaforma online, incontri formali ma soprattutto attraverso workshop, perché permettono una trasmissione più efficace dell’informazione e una narrazione tra pari; workshop articolati in una mattinata per costruire una buona commissione di pratica.

http://www.istitutocomprensivomasci.gov.it/francavilla/indicazioni-nazionali.html

 

  • C. Orsogna “Io tu noi che classe”, la ricerca-azione ha riguardato, in questo caso, alunni con svantaggio socio-economico, culturale e linguistico; dopo la formazione iniziale, si è progettata una UDA intitolata “Difendi i diritti chiave dei bambini”, legata al curricolo e al PTOF, che prevedeva anche un compito di realtà inteso come strategia metodologica efficace per una didattica realmente inclusiva; il compito di realtà così inteso risulta progettuale, laboratoriale, spendibile, realistico, complesso, trasversale, verificabile attraverso un repertorio testato con tutte le rubric. Gli alunni, alla fine, hanno ricevuto un attestato di merito “Il Cavaliere del Diritto”.

http://www.istitutocomprensivoorsogna.it/?page_id=440

 

  • C. San Vito Chietino nella ricerca-azione “Io come noi”, il focus è stato lo sviluppo di una didattica per competenze. L’istituto si è avvalso della consulenza di C. Petracca per la formazione :problem solving, web quest, conversazione critica, autobiografia cognitiva, compito di realtà sono le parole chiave per l’innovazione metodologica.

Azioni :compito di realtà “D’Annunzio a San Vito”- costruzione di un depliant e di un logo per il parco letterario Eremo dannunziano: uscita didattica di ricognizione con il ragazzo con BES che ha fatto da cicerone ai compagni; successivamente in classe è avvenuta la conversazione clinica (cosa conoscevo prima?, quali preconcetti avevo?) e poi la problematizzazione (perché è importante conoscere Gabriele D’Annunzio); creazione del prodotto, incontro con il Presidente del parco .

L’ultima fase è stato ripercorrere  l’iter attraverso l’autobiografia cognitiva (quali preconoscenze, quali sorprese, come ho imparato…); compito di realtà e autobiografia cognitiva sono strumenti di valutazione inclusiva: l’autobiografia cognitiva e narrativa consente di scrivere l’insieme delle operazioni compiute per realizzare un prodotto; una volta attuata è resa esportabile.

Punti di debolezza dell’esperienza resistenza dei docenti all’innovazione

Punti di forza  tutti gli alunni sono stati coinvolti attivamente; per tutti i docenti è stato messo a disposizione un patrimonio di buone prassi

http://www.icsanvito.gov.it/sanvito/images/indicazioni_trienno_documenti/inclusione/DAnnunzio%20%20a%20San%20Vito.pdf

  • C. Cepagatti “Costruiamo una scuola inclusiva per tutti, nessuno escluso

Parole chiave della ricerca azione : autoformazione, riflessione, formazione, motivazione, ruolo dell’insegnante, metodologia e strumenti di didattica inclusiva.

Focus sul contesto relazionale: importanza delle relazioni, dei conflitti, l’accoglienza, lo sforzo da parte dell’insegnante di passare da un contesto di integrazione a un contesto di inclusione .

Esperto Esterno dott. Simonetta Longo

Si è lavorato sulla teoria del carico cognitivo e in particolar modo sulla sua riduzione cosicchè il bambino che è iperattivo, disturbatore e isolato socialmente riesce, con la riduzione del carico, ad apprendere senza difficoltà-

Punti di forza cooperazione, formazione, facile applicabilità del metodo, affinamento delle competenze emotivo-relazionali.

http://www.comprensivocepagatti.gov.it/

  • C. Scafa “Sull’onda delle emozioni”, progetto in verticale, pensato per alunni con svantaggio socio economico, culturale e linguistico.

Formazione con il prof. G. Bellisario

Pianificazione progettuale

Incontro tra docenti per stabilire l’oggetto didattico (gioco cooperativo per i bambini della scuola primaria, testo letterario per quelli della scuola secondaria di primo grado

Format progettuale comune

Incontro intermedio

Incontro conclusivo

Scelta di operare su piattaforma, gruppo wa.

Il gioco e il testo letterario hanno fatto emergere l’aspetto emotivo del gruppo sperimentatore dell’azione didattica.

http://www.istitutocomprensivoscafa.gov.it

I.C. Campli “Studiare con una poesia” formazione specifica su ADHD con R.Cerbo

Parte pratica: apprendimento cooperativo e musicoterapia strategie vincenti per risolvere il comportamento-problema

 

Precedente "Un anno per l'inclusione: dalle esperienze...nuove idee" parte I Successivo Diario di bordo del progetto " Orientativa...mente"